Un emendamento al decreto Milleproroghe apre le porte alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili per l’autoconsumo collettivo, anche nei condomini
A fine novembre 2018 la Spagna, prima in Europa, aveva varato una norma per rendere possibile l’autoconsumo collettivo. Secondo quanto approvato a Madrid, infatti, diventava possibile condividere l’energia prodotta da un solo impianto e veniva autorizzato il collegamento tra più utenti attraverso la normale rete in bassa tensione. In pratica si spalancavano le porte alla costruzione di smart grid.
La normativa spagnola aveva addirittura anticipato la Direttiva europea RED II che obbligherà nei prossimi mesi i Paesi dell’Unione ad introdurre l’autoconsumo collettivo nel loro ordinamento. Anche per l’Italia, avevamo concluso l’articolo, era arrivato il momento di non limitarsi a seguire, ma di tracciare la strada.
Quel momento è arrivato, a circa un anno di distanza, con un provvedimento destinato a segnare la storia dell’energia in Italia, aprendo di fatto all’autoconsumo collettivo. La svolta legislativa avviene grazie a un emendamento al Milleproroghe, presentato in forma identica da Lega, M5S e Italia Viva e votato il 13 febbraio nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera. Il testo, ampio e particolareggiato, recepisce parte della RED II, in particolare gli articoli 21 e 22, anticipando l’iniziativa legislativa che nei prossimi mesi permetterà di integrarla completamente nel nostro ordinamento.
L’emendamento appena votato consente la costituzione di comunità energetiche rinnovabili per l’autoconsumo, sia in condominio sia tra prosumer - privati o aziende PMI o enti locali - che risiedono in unità separate. Ecco le caratteristiche principali della nuova normativa:
- l’iniziativa è ancora in una fase di sperimentazione con limiti temporali e di potenza ben precisi. Sarà applicabile agli impianti entrati in esercizio dopo la conversione in legge del decreto ed entro i 60 giorni dal recepimento della direttiva RED II (giugno 2021) e di potenza complessiva non superiore a 200 kW. La norma si applica ai prosumer per cui la produzione elettrica non può essere attività commerciale o professionale principale
- l’energia può essere condivisa per l’autoconsumo istantaneo (anche attraverso sistemi di accumulo realizzati nel perimetro della smart grid) utilizzando la rete esistente e tra gli impianti di produzione e i clienti sottesi alla stessa cabina secondaria MT/bt
- per quanto riguarda i condomini, la norma permette di estendere l’autoconsumo dalle parti comuni alle singole unità abitative. Ogni condomino però dovrà continuare ad avere il proprio punto di accesso alla rete (non è ammessa la costituzione di reti private) anche se dal punto di vista elettrico il condominio sarà trattato come un unico soggetto
- i singoli consumatori o prosumer associati mantengono i diritti di cliente finale, compresa la facoltà di scegliere il proprio venditore di energia, e possono recedere in ogni momento dalla configurazione di autoconsumo. Regolano il loro rapporto tramite un contratto di diritto privato;
- entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, sarà individuata una tariffa incentivante per la remunerazione degli impianti inseriti in queste configurazioni che però sarà alternativa agli incentivi attualmente previsti e/o al meccanismo dello scambio sul posto. Resta ferma invece la fruizione delle detrazioni fiscali. L’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) dovrà individuare, anche in via forfettaria, il valore di tutte le componenti tariffarie che non risultano tecnicamente applicabili all’energia condivisa e che quindi dovranno essere restituite insieme alla remunerazione incentivante prevista.
Per vedere i primi effetti della normativa dovremo aspettare che si concluda l’iter istituzionale e che vengano varati dall’ARERA i provvedimenti necessari per dare attuazione a quanto previsto dalla norma. La strada però, questa volta, si è aperta davvero, la comunità energetica è realtà. Noi siamo pronti a lavorare per svilupparla in tutte le sue potenzialità, mettendo a frutto il lavoro e la ricerca condotti in questi anni.