Contrasto al climate change, riduzione delle emissioni. La neo eletta commissione Von Der Leyen punta alla conversione verde dell’economia

Sono giorni caldi a Bruxelles: non per colpa delle temperature, ma comunque per via del clima. L’Europa punta ad accelerare sulle misure di contrasto alle emissioni attraverso i suoi organi governativi.

Mercoledì è stata la volta della neo eletta commissione Von Der Leyen che ha messo al primo punto del suo discorso programmatico la lotta al cambiamento climatico. Nei primi cento giorni del suo mandato - ha annunciato la presidentessa Ursula Von Der Leyen - presenterà al Parlamento europeo un programma di conversione verde dell’economia che comprenda nuovi regolamenti, investimenti pubblici e un ruolo più attivo della finanza, con l’obiettivo non solo di abbassare le emissioni ma anche di creare lavoro e occupazione. 

Insomma, questa volta si fa sul serio. Con un’urgenza che finora non era ancora apparsa così stringente. La lotta al cambiamento climatico, ha spiegato la presidentessa, è una questione esistenziale per l’Europa. Gli esempi citati sono quelli sotto gli occhi di tutti i cittadini Ue, dall’acqua alta record a Venezia fino agli incendi in Portogallo e alla siccità in Lituania. “Non possiamo perdere neanche un secondo” l’appello lanciato al Parlamento, per sostenere l’esecutivo in un programma di riforme profonde che saranno tradotte in azioni concrete nell’arco dei prossimi cinque anni. 

Cosa dobbiamo aspettarci? Un’accelerata su quanto previsto dalla RED II, sicuramente, ma anche un nuovo complesso di norme che incideranno profondamente su tutto il mondo delle rinnovabili e sulla generazione distribuita in particolare. 

Obiettivo: ridurre le emissione del 55% entro il 2030

Che il clima sia quello propizio è confermato anche dalla risoluzione votata dal Parlamento Europeo che chiede di abbassare ulteriormente il livello di emissioni entro il 2030, portando l’asticella a -55% rispetto al -40% fissato tuttora. Quindici punti di percentuale che però rappresentano una rivoluzione soprattutto per quanto riguarda le priorità. Il dimezzamento al 40% era stato fissato cinque anni fa e su questo era stata impostata la politica verde della commissione, ora questo salto in avanti presuppone nuove norme e un intervento in tutti i regolamenti già approvati dai singoli Stati per adeguarsi ai nuovi standard.

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Madrid ospita Cop 25, la conferenza delle Nazioni UniteIl testo, passato con 429 voti a favore (in pratica i 2/3 dei votanti), sarà sul tavolo della Cop 25, la prossima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che da oggi al 12 dicembre è riunita a Madrid.

Il Parlamento - si legge nel documento - dichiara un'emergenza climatica e ambientale” e “invita la Commissione, gli Stati membri e tutti gli attori globali a intraprendere con urgenza le azioni concrete necessarie per combattere e contenere tale minaccia prima che sia troppo tardi”.

Parole che ricalcano da vicino quanto detto il giorno prima dalla Von Der Leyen. Il messaggio che arriva dall’Europa - mai così compatta come oggi - è chiaro: bisogna agire e subito. A Madrid anche gli altri grandi Paesi del mondo sono chiamati a confrontarsi su questi temi. Questa volta però la lotta ai cambiamenti climatici ha un nuovo, importante, alleato determinato a vincere la battaglia. I prossimi cento giorni della Ue sono già iniziati.