Dai piccoli accorgimenti sul computer fino allo smart working: tutte le strategie per essere produttivi (e inquinare meno)
Sedere in ufficio di fronte al monitor del pc, afferrare il cellulare, appena messo sotto carica, e attivare lo schermo. Quindi print e stampiamo l’ultimo documento ricevuto di dieci pagine per dargli una controllata prima di mandarlo ai colleghi. Un momento in ufficio uguale a tanti altri, eppure stiamo utilizzando - e in qualche caso sprecando - energia, senza rendercene conto. Ecco allora qualche piccolo accorgimento per migliorare la nostra impronta ecologica senza fare troppi sforzi.
Il nostro rapporto con l’e-mail
Siete sicuri che stampare ogni e-mail sia davvero necessario? Ogni volta che diamo il comando di stampa non consumiamo soltanto carta e inchiostro ma anche l’energia connessa per produrli, oltre a quella utilizzata per attivare la stampante. Buona parte delle stampate, inoltre, finisce direttamente nel cestino. Siamo sicuri tutto che questo sia davvero necessario? mandare e-mail in cc è comunque un consumo energetico Limitarsi a riportare su supporto cartaceo solo i documenti da conservare non è però l’unico accorgimento utile. Anche mandare e-mail in copia o inviare file troppo pesanti genera un lavoro ulteriore dei server e un conseguente consumo energetico. Perciò meglio limitare i destinatari a chi è realmente interessato (e poi, si sa, quando ci sono troppi CC, nessuno risponde).
Idratarsi sì, ma in modo sostenibile
Bere tanto fa bene, ma a fine giornata le bottigliette si accumulano. Oggi è di moda - e finalmente è una tendenza che fa bene all’ambiente - portarsi al lavoro una borraccia. Necessita solo un po’ di abitudine, nel riempirla e nel lavarla quotidianamente, e il gioco è fatto. Il mare ringrazia.
Take away ma con il fattorino in bicicletta (o elettrico)
È comodo farsi portare il pranzo in ufficio così come avere a disposizione un fattorino per le piccole commissioni. Affidarsi a un’azienda che ha scelto di dotarsi di vettori elettrici o di rider in bicicletta ci aiuta, indirettamente, a migliorare la nostra impronta. (E a Milano così non si rischiano multe).
Parola d’ordine: differenziare
Anche il cestino dei rifiuti è importante e, a costo di diventare delle “signorina Rottenmeier”, è giusto farlo notare anche ai colleghi. Fare la raccolta differenziata, come già in casa, è possibile anche al lavoro e il suo effetto sull’ambiente è altrettanto significativo.
Mi raccomando, le luci!
Avete presente il vecchio consiglio della mamma e della nonna: “Apri le persiane e fai entrare un po’ di sole”. Bene, non passa mai di moda: sfruttare la luce del sole è il modo migliore per vedere e contemporaneamente rallegra l’umore. Poi è buona educazione (anche ambientale) spegnere le luci uscendo dall’ufficio come dalla sala riunioni, e impostare la modalità stand by per il computer quando resta troppo acceso. Anche lasciare caricatori vari inutilmente connessi alla rete è un’abitudine da cambiare.
La lezione dello smart working
Se può esistere un’eredità positiva dalla recente emergenza Covid-19 questa ha un nome: smart working. Questo significa sfruttare al massimo le soluzioni offerte dalla tecnologia così da lavorare da casa senza intasare la tangenziale o fare riunioni senza dover per forza prendere treni e aerei. Lo smart working potrebbe essere la chiave per ridurre le emissioni legate al lavoro d'ufficio Il potenziale dello smart working è enorme: secondo i dati più recenti raccolti dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano il telelavoro aumenta la produttività del 15%, riduce l’assenteismo del 20%, permette di risparmiare costi di gestione del 30%. E per l’ambiente? Solo in Italia, secondo i dati Istat, ogni giorno sono 29 milioni le persone che compiono tragitti in auto per recarsi in ufficio. Il risparmio di CO2, se anche solo una piccola parte applicasse il telelavoro, sarebbe enorme.