Anche il cinema ha posto l'attenzione sul rapporto tra uomo e ambiente. Ecco cinque film sulla sostenibilità che merita guardare

I cambiamenti climatici. Lo sfruttamento indiscriminato del suolo. La grandi scelte di chi fa la Storia con la s maiuscola che si intrecciano con il quotidiano di ciascuno. Sostenibilità è un termine poliedrico, mai come oggi al centro del dibattito sociale e politico. Negli anni, al tema della sostenibilità sono stati dedicati cartoni animati e documentari. Ma anche qualche film (meno di quelli che potremmo aspettarci). Ecco cinque film sulla sostenibilità che merita guardare (o riguardare).

La fattoria dei nostri sogni (2018)

John è un cameraman, sua moglie Molly una cuoca. A un certo punto, decidono di concretizzare il loro più grande sogno: costruire una fattoria sostenibile al 100%, ovviamente dedita alle coltivazioni bio. Decidono così di acquistare 200 acri di terreno a un centinaio di chilometri da Los Angeles, aiutati dal consulente Alan York. Tutto facile? Per nulla. Il film, autobiografico, racconta i traguardi raggiunti ma anche le difficoltà incontrate nel percorso.

La glace et le ciel- Ice and sky (2015)

Da anni il riscaldamento globale è uno degli scenari che più sta impegnando gli scienziati ma anche influenzando le scelte degli Stati. Negli anni '60 non era certo un tema così attuale, ma c'era chi già s'interessava alla questione. Come Claude Lorius, scienziato francese che ha partecipato a decine di campagne polari per studiare in primis i cambiamenti climatici (e il clima in generale). Il film, diretto da Luc Jacquet, ne ripercorre la storia fin da quando, ragazzo, s'imbarcò per partecipare alla sua prima spedizione scientifica rotta verso l'Antartico.

Un mondo fragile (2015)

Cosa si cela dietro una confezione di zucchero che compriamo al supermercato? Il film, opera prima di César Acevedo, in qualche modo risponde a questa domanda, molto meno ingenua di quel che può sembrare. La pellicola traccia la storia di un anziano campesino, Alfonso, “costretto” a tornare in grembo alla famiglia abbandonata diciassette anni prima a causa della malattia del figlio. Mentre le donne della famiglia sono impegnate in una piantagione di canna da zucchero, Alfonso accudisce il figlio e il nipote. Tutto attorno, la campagna brucia, letteralmente, per gli incendi accesi per favorire la raccolta. Restare o rimanere? Alfonso alla fine fa la sua scelta, lasciando a noi i dubbi su un modello di agricoltura intensiva che non ha sostenibilità alcuna.

La donna elettrica (2018)

Anche le persone più insospettabili nascondono un segreto. Prendete Halla, cinquantenne single alla guida di un piccolo coro, in un paesino sperduto nella campagna islandese. Nessuno sospetta che sia lei l'ecoterrorista a cui il governo dà la caccia da mesi, per i ripetuti sabotaggi che ha compiuto contro le multinazionali siderurgiche. A intricare la trama, ci pensa Nika, una bambina ucraina che in qualche modo cambia la vita di Halla. È una commedia tutta al femminile, quella diretta da Benedikt Erlingsson, permeata da paradossi e registri umoristici lontani dalle nostre latitudini. Ma, anche per questo, interessanti.

Una storia vera (1999)

Una sera, il settantatreenne Alvin Straight riceve una telefonata. Il fratello che non vede da anni e che vive a 400 km di distanza ha avuto un infarto. Alvin, senza patente, decide che deve andare a trovarlo, e lo fa alla guida di un trattore rasaerba che non supera gli 8 km all'ora. Impiegherà sei settimane, on the road, nelle quali farà molti incontri e soprattutto vedrà a nudo lo sterminato paesaggio americano. Il film di David Linch indaga molti aspetti dell'animo umano, rapporto con la Natura compreso.