Una recente ricerca ha dimostrato come l’utilizzo simbiotico del fotovoltaico con accumulo sia fondamentale per l’affidabilità della rete. Un'ulteriore conferma per il prosumage

Da soli sono forti, insieme sono imbattibili. Questo è ancor più vero quando si parla di fotovoltaico con accumulo e del loro utilizzo in simbiosi, almeno secondo il recente studio della North Carolina State University e della North Carolina Central University. La ricerca aveva come obiettivo l’analisi del contributo che l’accumulo fotovoltaico può dare all’affidabilità del sistema a fronte di una penetrazione sempre crescente di energia da fonti rinnovabili, per loro natura non programmabili.

Anzi, più precisamente, il contributo che storage e fotovoltaico usati in tandem possono dare rispetto a quando sono implementati separatamente. Il risultato dell’analisi è stato chiaro: accumulo e fotovoltaico, impiegati e gestiti dalla rete in modo simbiotico, offrono il 40% di capacità in più durante le ore di picco della domanda rispetto a quando sono implementati separatamente. 

La gestione dello storage nel progetto ComEsto

Queste ricerche rafforzano quanto osserviamo nel progetto ComEsto che sta lavorando proprio sulle potenzialità dell’accumulo, nelle forme convenzionali come le batterie al litio e nelle forme non convenzionali, e sulla sua gestione attraverso una piattaforma hardware e software progettata a questo scopo. Infatti la piattaforma ComEsto, attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning, sviluppa la gestione, in maniera integrata, di generazione e accumulo distribuiti sul territorio.
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Questo consente di massimizzare i vantaggi dell’energia condivisa, soprattutto dal punto di vista della stabilità del sistema e, in alcuni casi, di migliorare addirittura la sicurezza dello stesso, grazie all'offerta della capacità di storage come riserva di energia al momento del bisogno.

Accumulo fotovoltaico: la crescita nel 2021

La ricerca della North Carolina State University e della North Carolina Central University rappresenta quindi un'ottima notizia a fronte, da un lato, dello sviluppo delle comunità energetiche e, dall’altro, della diffusione del modello prosumage cioè produttore di energia con storage. Una tendenza che si sta rafforzando in maniera sempre più netta proprio negli ultimi mesi come dimostrano i numeri dell’accumulo fotovoltaico nel primo trimestre del 2021, fotografati dall’Osservatorio sistemi di accumulo di Anie Rinnovabili.
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In questa analisi i dati interessanti sono molti: anzittutto la crescita del numero dei sistemi di accumulo installati (+98%) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, per un totale di 4.078 unità. Un numero che, però, risulta ancor più significativo guardando la progressione mensile, dai 1.007 di gennaio ai 1.712 di marzo. Altrettanto degna di nota è la crescita di capacità (37,39 MWh) nel primo trimestre 2021 e, soprattutto, l'aumento della taglia media: pur restando in ambito residenziale, infatti, cresce del 9% lo storage per impianti compresi tra 6 e 10 kW. In generale, il rapporto fotografa una tendenza decisamente positiva che, inoltre, non ha ancora beneficiato dell’effetto Superbonus 110%: infatti i sistemi di storage installati, quasi nella loro totalità, sono stati abbinati all’acquisto di un impianto fotovoltaico beneficiando del bonus 50% per le ristrutturazioni.

I nuovi consumi elettrici

Si sta prefigurando un panorama di prosumer che utilizzano l'impianto fotovoltaico per provvedere a consumi energetici, dell’abitazione come della famiglia, sempre più eterogenei e ampi, dal riscaldamento di casa con pompa di calore all’auto elettrica, e per farlo in modo ottimale si dotano di storage. È l'orizzonte del prosumage che si conferma, quindi, come la ricetta della coppia più bella (e sostenibile), cioè quella di accumulo e fotovoltaico. Un matrimonio con molti sviluppi positivi, che s'ha da fare. E questa volta non parliamo (solo) della nostra Casa Prosumer.