Innovazioni tecnologiche e un trend di costi in discesa nell’ultimo decennio hanno permesso di contenere i prezzi anche ora nonostante l’aumento della materia prima e l’esplosione della domanda
Fotovoltaico: gli aumenti restano contenuti |
I benefici dell'economia di scala |
Pannelli sempre più performanti |
Durata e rendimento |
Il costo dell’elettricità favorisce l'autoconsumo |
Il fotovoltaico conviene sempre di più e non è una questione semplicemente legata ai bonus e alle altre forme di incentivazione per la produzione e il consumo dell’energia solare, che si rivolgono direttamente all’utente finale. In questo caso, infatti, ci riferiamo ai costi di produzione dell’energia e di costruzione degli impianti che si sono dimostrati molto resilienti a fronte di una congiuntura internazionale sfavorevole. La crisi delle materie prime, tra cui il silicio, e la contemporanea esplosione della domanda hanno creato una situazione potenzialmente esplosiva. Sottolineiaamo il termine potenzialmente perché - nonostante alcuni rialzi dei listini - il fotovoltaico continua ad essere una tecnologia che fa risparmiare. Vediamo il motivo.
Fotovoltaico: gli aumenti restano contenuti
Negli ultimi due anni il settore del fotovoltaico ha attraversato una vera e propria tempesta dovuta, da un lato, alla ridotta produzione di materie prime e, dall’altro, all’aumento vertiginoso della domanda. La potenza fotovoltaica installata nel 2022 a livello mondiale supererà la soglia dei 200 GW, con una crescita complessiva di circa il 36% rispetto all'anno precedente. Si tratta di una tendenza che coinvolge tutti i maggiori Paesi: oltre la metà sarà installata in Cina, seguita dagli Stati Uniti. Anche l’Europa con i suoi 39 GW fa la sua parte, totalizzando un +22% rispetto al già più che positivo anno precedente. (Dati Global Market Outlook di Solar Power Europe - maggio 2022). Una domanda che, in virtù degli obiettivi di contenimento delle emissioni a livello globale resterà alta anche nei prossimi anni.
A fronte di questo aumento della potenza si è verificata una altrettanto importante crescita della domanda che si è scontrata, però, con una carenza delle materie prime dovuta prima alla pandemia, con il suo riflesso sugli scambi internazionali, poi alle tensioni internazionali. Il riflesso sulle quotazioni del silicio - materia prima indispensabile per la costruzione dei moduli - è stato decisamente pesante: +200% nell’arco di due anni (luglio 2020 - luglio 2022). Questo ha avuto un immediato contraccolpo sul costo e la disponibilità dei moduli, la cui produzione è stata comunque garantita grazie ad importanti accordi di filiera. A questo si è aggiunta una carenza di chip, semiconduttori e batterie, anche in questo caso da imputare all’aumento vertiginoso della domanda per via della crescita, oltre che delle installazioni, anche della mobilità elettrica che richiede la stessa componentistica.
Un quadro nero? Per nostra fortuna, solo leggermente grigio. Infatti l’impatto sul cliente finale - secondo i dati di un recente sondaggio di SolarB2B - è inferiore alla doppia cifra, grazie a una congiuntura favorevole. Da un lato infatti i bonus emanati dal Governo negli ultimi due anni hanno abbattuto i costi per il cliente finale. Dall'altro lato - ed è il secondo punto da considerare - il fotovoltaico arriva da un decennio di prezzi in discesa, dovuto essenzialmente all'innovazione tecnologica e all'economia di scala.
I benefici dell'economia di scala
Molto interessante, a questo proposito, l’analisi approfondita che ha fatto l’istituto Wood Mackenzie nel 2020 secondo cui nessuna tecnologia per la produzione di energia ha avuto un tale calo dei prezzi nell’ultimo decennio. L’esempio più lampante è quello dei moduli di silicio multicristallino che nel 2010 costavano circa 2 dollari a watt mentre nel 2019 hanno toccato gli 0,20, circa il 90% in meno.
Questo ribasso è stato possibile anzitutto grazie ai benefici dell’economia di scala come nel caso del silicio policristallino. C'è una buona notizia: secondo un'analisi di gennaio di BloombergNEF una simile tendenza potrebbe ripetersi (tesioni mondiali permettendo, ndr) nel quarto trimestre del 2022 grazie all'entrata in funzione di nuovi stabilimenti produttivi.
Pannelli sempre più performanti
Il fotovoltaico conferma la sua convenienza anche grazie ai miglioramenti tecnologici che hanno aumentato le prestazioni degli impianti. Più potenza e meno costi di produzione hanno reso l’utilizzo dell’energia del sole sempre più conveniente.
Il progresso tecnologico non si ferma e anzi, sempre secondo l’analisi di Wood Mackenzie, alcune recenti novità stanno confermando questa tendenza all'abbattimento dei costi fotovoltaico e al contemporaneo aumento delle prestazioni. Come i moduli PERC, acronimo di Passivated Emitter and Rear Cell, che grazie all’impiego di uno strato aggiuntivo sul retro in silicio monocristallino permettono di recuperare la luce non assorbita dal wafer, aumentando l'efficienza fino all'1% in termini assoluti. A questo si sommano altre innovazioni di recente applicazione come l’eterogiunzione e il solare bifacciale.
Durata e rendimento
L’aumento della produzione, poi, non è l’unico vantaggio della tecnologia: un altro, egualmente importante, infatti è costituito da una maggiore affidabilità e un rendimento più costante nel tempo. Più dura un impianto nel tempo, più prolungato sarà il suo rendimento e quindi migliore l’investimentoProprio quest’ultimo aspetto, la durata nel tempo, è una delle tendenze che una seconda analisi, sempre targata Wood Mackenzie, inserisce tra quelle da tener d’occhio per il prossimo futuro. Il miglioramento nella progettazione, grazie all’utilizzo di nuovi strumenti, sarà infatti il primo tassello per allungare la vita degli impianti fotovoltaici e renderli sempre più competitivi rispetto ad altri sistemi di produzione dell’energia.
A questo si aggiunge l’aspetto del revamping e del possibile repowering, per aumentare la potenza dell’impianto sostituendone alcune parti, con costi sicuramente minori rispetto a una nuova installazione.
Il costo dell’elettricità favorisce l'autoconsumo
Infine, proprio il recente aumento dei costi dell’elettricità, ha reso ancor più conveniente il fotovoltaico. In particolare per gli impianti di piccola e media taglia che puntano sull’autoconsumo, i tempi di rientro dell’investimento si accorciano via via che i prezzi dell’energia crescono. L’equazione è semplice: più autoconsumiamo, meno dobbiamo prelevare dalla rete e, perciò, maggiore sarà il nostro risparmio. Nell’attesa di cieli sereni - espressione che ai possessori dell’impianto fotovoltaico piace sempre - il fotovoltaico resta una tecnologia su cui puntare per risparmiare senza rinunce.