Dall'installazione alla manutenzione dell'impianto fotovoltaico, ecco una breve guida per neo prosumer

Che cos’è l’energia solare
Come funziona un impianto fotovoltaico
Come usare il fotovoltaico
Come mantenere efficiente un impianto fotovoltaico
I problemi più comuni 
Come smaltire i pannelli fotovoltaici
Dal prosumer alla comunità energetica

Come funziona un impianto fotovoltaico? Di solito è questa la prima domanda che si pone un neo prosumer quando osserva il progetto dell’installazione che a breve sarà collocata sul proprio tetto. Sta iniziando per lui una fase completamente nuova nel suo rapporto con l’energia: questa breve guida al funzionamento dell'impianto fotovoltaico nasce proprio con l’obiettivo di accompagnarlo in questi primi passi.

Che cos’è l’energia solare

Questa tecnologia si basa sull’energia solare, rinnovabile e illimitata. Si tratta della più grande fonte di energia esistente nell’universo e contemporaneamente la meno sfruttata. L’irraggiamento sulla Terra equivale mediamente a 1367 watt per metro quadro che, moltiplicati per l’intera superficie, significherebbero circa 50 milioni di Gigawatt l’anno. Attualmente ne stiamo utilizzando poco meno di 800.

Come sfruttare l’energia solare nel modo più efficace: rispondere a questa domanda significherà risolvere buona parte dei problemi legati all’approvvigionamento di energia. 

Come funziona un impianto fotovoltaico

I raggi del sole colpiscono le celle presenti sui pannelli solari. Questi, sfruttando l’interazione tra gli elettroni presenti negli atomi del silicio, materiale in cui sono costruiti, e i fotoni presenti nell’energia solare, creano una corrente elettrica continua (si tratta del fenomeno noto come effetto fotovoltaico). Questa viene poi trasferita all’inverter che la trasforma in energia elettrica alternata immediatamente fruibile dalle apparecchiature di casa. Altre componenti necessarie al funzionamento impianto fotovoltaico sono gli ottimizzatori che permettono di salvaguardare la produzione di ogni singolo pannello e il contatore che contabilizza i flussi di energia in entrata e in uscita.
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A completare l’impianto c’è di solito anche il sistema di storage che può essere esterno o interno all’inverter. La batteria o accumulatore oggi è sempre più diffusa perché permette di aumentare in modo considerevole la quota di autoconsumo: così, prelevando meno energia dalla rete, aumenta il risparmio. Inoltre le batterie convengono anche in fase di acquisto perché fruiscono della maggior parte dei bonus legati al fotovoltaico. Un impianto dotato di accumulatore, soprattutto quando questi due elementi lavorano in modo simbiotico, è un tassello fondamentale per migliorare l'efficienza energetica di un'abitazione. 

Qui trovate ulteriori informazioni per chi vuole approfondire il tema di Come funziona il fotovoltaico

Come usare il fotovoltaico

Un corretto funzionamento impianto fotovoltaico non può prescindere da un attento monitoraggio delle prestazioni. Il sistema di monitoraggio infatti legge i dati e li confronta con parametri predeterminati in base a criteri come la posizione geografica e la media produttiva di impianti equivalenti nelle vicinanze. Eventuali anomalie sono immediatamente segnalate al proprietario che può porre rimedio rivolgendosi all’assistenza. Evolvere ha dotato i suoi prosumer dell’energy meter Dino integrato in un sistema di controllo tramite app, Eugenio, che permette di monitorare e, quindi, di ottimizzare produzione e consumo di energia. 

Come mantenere efficiente un impianto fotovoltaico

Una corretta manutenzione influisce in modo determinante su come funziona un impianto fotovoltaico e, soprattutto, su come funzionerà negli anni a venire. Questa non è esclusivamente la manutenzione dei pannelli fotovoltaici quanto di tutti i componenti dell’installazione. La prima operazione di routine, da effettuare periodicamente, è la pulizia dei pannelli che viene di norma accompagnata da una serie di controlli che spaziano dal cablaggio ai collegamenti elettrici fino ai sistemi di monitoraggio remoto. Sono tutte verifiche che presuppongono una conoscenza approfondita dell’impianto, perciò la pulizia e la manutenzione pannelli fotovoltaici, anche ordinaria, deve essere effettuata da personale qualificato. Il "fai da te”, per la sicurezza personale e dell’impianto, è completamente bandito.manutenzione_impianto_fotovoltaico.jpg

I problemi più comuni 

Un impianto ben progettato e con componenti di qualità può avere una durata che in media raggiunge e supera i vent’anni. Nell’arco del tempo, però, può capitare che insorgano alcune problematiche dovute soprattutto all’usura. Le più comuni sono il classico interruttore o fusibile da cambiare, la rottura dell’inverter, l’usura dei morsetti, il mancato isolamento elettrico di un modulo. Buona parte delle problematiche però possono essere individuate in modo repentino da un sistema efficiente di monitoraggio e arginate da una corretta e periodica manutenzione. Quest’ultima poi è anche importante per non rischiare di invalidare la garanzia che, relativamente al fotovoltaico è duplice: una riguarda il prodotto stesso, l’altra il rendimento (detta “rendimento minimo”). 

Come smaltire i pannelli fotovoltaici

È una domanda da porsi solo dopo molti anni, tuttavia - a causa di vecchi pregiudizi - da alcuni proprietari viene vissuto come un potenziale problema. In realtà, i moduli fotovoltaici immessi sul mercato dal 12 aprile 2014 sono gestiti attraverso la Normativa RAEE (D.Lgs. italiano 49/2014) che disciplina la gestione dei rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, prevedendo una serie di obblighi e responsabilità a cui fabbricanti, rivenditori e produttori devono conformarsi. Evolvere, come altre aziende del settore, assolve all’obbligo di smaltimento in fase di costruzione. 

Dal prosumer alla comunità energetica

Decidere di installare un impianto fotovoltaico, oggi, apre a molte possibilità. Anzitutto, però, consente di avere un rapporto diverso con l'energia che diventa, per definizione, smart perché può essere misurata, ottimizzata e può dialogare con l'ambiente che sta andando ad alimentare. Chi produce la propria energia mira a evitare gli sprechi. L'energia non autoconsumata singolarmente, infatti, potrà anche essere ceduta alla rete o scambiata con altri prosumer e consumatori nell'ambito di una comunità energetica, assumendo così ancora più valore come autoconsumo collettivo premiato anche da tariffe incentivanti