Con il Decreto appena approvato dal Ministero dei Trasporti, il nostro Paese mira alla trasformazione delle grandi arterie stradali in un ambiente intelligente

Vi informiamo che il traffico è regolare, la temperatura è mite e all'arrivo troverete solo qualche nuvola passeggera.

No, non sta parlando il capitano di un aereo, ma la rete autostradale connessa alla vostra automobile. Nel prossimo futuro le grandi arterie che attraversano il Paese potranno suggerirci se e dove uscire in caso di blocchi o code, consigliarci di rallentare la velocità per decongestionare il traffico o di scegliere la prossima area di sosta per ricaricare la nostra auto elettrica.
Obiettivo del nuovo Decreto è far dialogare le automobili con le infrastrutture, così da migliorare viabilità e sicurezzaL'Italia, infatti, con il decreto del Ministero dei Trasporti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 aprile, dà ufficialmente il via alla trasformazione delle principali autostrade in Smart Road e alla sperimentazione nel settore della guida autonoma.
Il documento, firmato dal ministro Graziano Del Rio, fissa le caratteristiche che dovranno avere strade e autostrade del prossimo futuro e stabilisce una vera e propria road map per arrivarci entro i prossimi due decenni.

 

Smart road: il viaggio diventa hi-tech

La prima fase riguarderà le autostrade e le infrastrutture appartenenti alla rete TEN-T (Trans European Network – Transport) e dovrà essere realizzata entro il 2025.

Nel prossimo decennio sarà installata una rete ad alta velocità per la trasmissione dei dati che segua l'intero tracciato stradale, con copertura di hot-spot wifi in tutte le aree di sosta e di parcheggio. Parallelamente – e qui c'è la prima, vera, novità – dovrà essere realizzato un sistema per rilevare il traffico e le condizioni meteo e fornire previsioni a medio-breve termine che saranno comunicate in tempo reale agli utenti.

La seconda fase invece ha come termine di realizzazione il 2030 e si pone obiettivi ancor più ambiziosi: ulteriori servizi di deviazione dei flussi, in caso di incidenti e gravi ostruzioni; intervento sulle velocità medie, per evitare o risolvere congestioni; suggerimento di traiettorie e corsie; gestione dinamica degli accessi e dei parcheggi.

Gli interventi previsti dal Decreto saranno attivati sulle strade di nuova costruzione o in fase di potenziamento tecnologico per poi estendersi al resto della rete, con tempi però destinati inevitabilmente ad allungarsi.

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Smart road: il futuro è elettrico (e a guida autonoma)

L'energia, nel progetto ministeriale, ha un ruolo fondamentale: la Smart Road - per dirsi tale - dovrà infatti fornire un adeguato servizio di rifornimento elettrico.

In che modo? Anzitutto grazie alle colonnine di ricarica che, secondo i piani dell'Unione Europea, dovranno essere egualmente distribuite sulla rete autostradale, da nord a sud del continente, così da permettere anche lunghi spostamenti alle auto elettriche; poi attraverso sistemi più evoluti come, ad esempio, quelli in fase di sperimentazione sulle strade del Nord Europa (in Svezia è stata costruita la prima autostrada che ricarica i veicoli: un tratto sperimentale di circa due chilometri nel quale i veicoli si agganciano al binario di ricarica tramite un braccio mobile rimovibile).

Nel Decreto, già ribattezzato “Smart Road”, c'è però anche altro che riguarda il nostro futuro di automobilisti: la guida autonoma.
Il Ministero dei Trasporti avrà finalmente la possibilità di autorizzarne la sperimentazione su strada, tramite una concessione fatta a costruttori di veicoli a guida autonoma, istituti universitari e enti pubblici e privati di ricerca. Il documento fissa anche i termini dell'istruttoria, le modalità con cui l'autorizzazione verrà rilasciata e soprattutto le condizioni di sicurezza, molto rigide.

Insomma, guida autonoma sì, ma solo se accompagnata.