Includere i DSO nella gestione dei servizi di flessibilità alla rete per favorire la costituzione di un aggregato e superare le limitazioni burocratiche per sviluppare l'integrazione multivettore.

Le smart grid arrivano alla prova della sperimentazione sul territorio tesa a far emergere tutti possibili limiti che dovranno essere superati prima di un’applicazione su ampia scala. Il progetto MISSION (Progetto Mission Innovation smart grid) ha visto il confronto tra più attori della transizione ecologica per testare le limitazioni e superarle. Evolvere proprio per il suo know how sul tema e il modello di business adottato è stata invitata a sedersi alla recente tavola rotonda organizzata da ENEA, RSE e CNR, dedicata alle reti energetiche integrate e ai potenziali benefici dell’integrazione multivettore per i sistemi energetici futuri.

Il progetto Mission: cos'è

La diffusione delle rinnovabili e il contemporaneo sviluppo di modelli energetici mirati a raggiungere gli obiettivi posti dal PNIEC ha posto la comunità internazionale ad analizzare e finanziare diversi progetti di ricerca in particolare sulla rete elettrica. Molto meno avanzati i test nell’ambito delle reti energetiche integrate multi-vettore (elettrico-termico) che hanno bisogno di sperimentare situazioni operative oggi soltanto in minima parte realizzabili in ambiente reale, per limitazioni di costo, normative tecniche non sempre adeguate e quadro regolatorio in evoluzione. Da qui il progetto MISSION Smart Grid che ha propio l’obiettivo di sperimentare, in ambiente operativo, i sistemi energetici distribuiti multi-vettore.
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Perciò sono state realizzate due microreti sperimentali, rispettivamente presso il Centro Ricerche ENEA di Portici (Na) e i due Centri RSE dislocati a Milano e Piacenza, in taglia di microrete e in scala quasi reale. Di particolare interesse il II livello del progetto, dedicato alla gestione ottimizzata multi-vettore attuata mettendo a sistema utenze multiple in un’ottica di sperimentazione e diffusione delle comunità energetiche locali.

L'intervento di Evolvere

Domenico Cimmino, R&D and Innovation Manager di Evolvere, è intervenuto alla tavola rotonda per discutere i limiti per i sistemi di aggregazione e gli aspetti per i quali si ritiene importante la sperimentazione di servizi evoluti di aggregazione virtuale di utenze elettriche residenziali nell’ottica Mission Innovation.

“A titolo esemplificativo - ha spiegato Cimmino - oggi è possibile per un aggregato virtuale di utenze miste partecipare al mercato dei servizi di dispacciamento mediante la fornitura di servizi di flessibilità alla rete. Tale processo è definito dal regolamento UVAM di TERNA che prevede la partecipazione per una flessibilità minima di 1 MW di potenza e, soprattutto, la presentazione di un’offerta economica per erogare tale servizio. Il vincolo del Megawatt è sicuramente molto impegnativo se si considera un aggregato di utenze residenziali composte da piccoli impianti fotovoltaici con accumulo integrato, la cui taglia varia (generalmente) dai 2 kW ai 5 kW. Infatti è evidente che, per rispettare il vincolo indicato, sia necessario aggregare diverse centinaia di utenze, rendendo poco agevole il processo amministrativo di un aggregatore. Inoltre, l’offerta economica presentata dall’aggregato non ha alcuna garanzia di essere accettata, di conseguenza è possibile che l’aggregato non venga mai chiamato a svolgere un servizio di bilanciamento, ergo nessuna remunerazione ottenuta”.
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A tal fine, Evolvere ha proposto come auspicabile l’inclusione dei DSO (i distributori di energia elettrica) nella gestione dei servizi di flessibilità alla rete perché, focalizzandosi su zone di rete, diventa meno impegnativa la costituzione di un aggregato in termini di vincoli di potenza e numero di utenze aggregate. Inoltre, per quelle aree/zone di rete che necessitano di servizi ancillari, si ottengono più concrete possibilità di essere chiamati effettivamente e con maggiore frequenza ad erogare il servizio di bilanciamento, ottenendo la relativa remunerazione. Domenico Cimmino ha anche ricordato il pesante impatto delle procedure burocratiche nell’attuale quadro regolatorio italiano per la costituzione di comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumo collettivo.

I bonus e l'impianto regolatorio

Negli ultimi 2 anni e grazie al Superbonus 110% Evolvere ha realizzato circa 7.000 impianti fotovoltaici residenziali, integrati con sistemi di accumulo a batterie, una pompa di calore ed una wallbox per la ricarica di un veicolo elettrico. “Per Evolvere - ha spiegato Domenico Cimmino - utilizzare lo strumento agevolativo Superbonus è stato un successo perchè l’azienda è un operatore di mercato strutturato e solido, soprattutto dal punto di vista finanziario, grazie alla presenza della casa madre Plenitude. Stessa cosa non si può dire per molti altri operatori ed imprese italiane che, di fatto, hanno potuto utilizzare il Superbonus solo in pochi casi o per nulla. Affinché strumenti agevolativi come il Superbonus 110% possano essere più ampiamente applicati, servono delle politiche di incentivazione di facile accesso per lo sviluppo di fonti rinnovabili e di lunga prospettiva, per progettare business plan sostenibili per gli operatori del settore e, soprattutto, affinché tali investimenti siano effettivamente accettabili per gli utenti finali”.

Le attuali procedure burocratiche rappresentano un vero e proprio ostacolo perché chiaramente impegnative sia per gli aggregatori, che per gli utenti finali Domenico Cimmino, R&D and Innovation Manager di Evolvere

Domenico Cimmino ha anche evidenziato come la maturità delle tecnologie correlate agli impianti da fonte rinnovabile non sia equamente consistente: "I sistemi di accumulo a batterie sono oggigiorno dispositivi controllabili da soggetti aggregatori mentre le pompe di calore non sono accessibili né in monitoraggio, né tantomeno in controllo verso soggetti terzi”.

L’augurio, anche a fronte delle riforme a cui dovrà presto mettere mano il nuovo esecutivo, è che nuovi interventi governativi e nuovi regolamenti in ambito energetico possano rendere più facile, immediato e sostenibile lo sviluppo di impianti da fonti rinnovabili e, soprattutto, la partecipazione degli stessi a servizi di efficientamento ed ottimizzazione delle reti elettriche.