Si moltiplicano progetti per aerei ibridi e scendono in campo anche i governi
L’Inghilterra è pronta a un maxi stanziamento per incrementare la mobilità sostenibile, anche tra le nuvole.
Il governo di Theresa May spenderà 343 milioni di sterline a sostegno di progetti e imprese, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dei velivoli. Una parte cospicua di questi fondi (circa 58 milioni) sarà destinato a finanziare E-Fan X, l’aereo ibrido frutto della joint venture tra Rolls-Royce, Siemens e Airbus.
Il progetto E-Fan X
E-Fan X sembra essere, ad oggi, il progetto maggiormente realizzabile e soprattutto immediatamente impiegabile nell’aviazione civile. Il prototipo che dovrebbe prendere forma nei prossimi mesi avrà dimensioni e caratteristiche di un aereo di linea molto impiegato in Gran Bretagna sulle linee brevi: il BAe 146.
L'applicazione di
E-Fan X su larga scala potrebbe ridurre drasticamente le emissioni di traffico aereoIl progetto consiste nel sostituire una delle quattro turbine a reazione con cui attualmente è equipaggiato il BAe 146, con una elettroventola. Questa sarà azionata da un potente generatore a gas, da 2 MW di potenza, situato nella carlinga, per molti versi simile - ma molto più potente - a quelli che attualmente alimentano il circuito elettrico dell’aereo. La prima fase di sperimentazione su tratte brevi sarà avviata nel 2020. A questa fase dovrebbe seguire un ulteriore aumento della trazione elettrica del velivolo con la sostituzione di una seconda turbina a reazione.
Diverse però le incognite sulla strada di E-Fan X come le gestione della spinta elettrica e gli effetti dell’altitudine sui sistemi elettrici così come la compatibilità elettromagnetica. Ostacoli che la tecnologia proposta su questo aereo sembra in grado di superare: una sua applicazione, su più ampia scala, aiuterebbe già a ridurre le emissioni del traffico aereo, responsabile del 2% dell’anidride carbonica emessa dall’uomo.
La risposta americana: Zunum
Anche dall’altra parte dell’oceano però si parla di mobilità sostenibile in volo, che qui porta il nome di Zunum.
Nata come start up, questa piccola compagnia aerea americana, grazie all’interessamento e ai forti investimenti di Boeing, sembra aver preso il volo: la promessa è quella di diventare operativa entro il 2025 con rotte a piccolo raggio (1000 km) che potrebbero già salire a 1.500 km entro il 2030.
I veicoli elettrici progettati da Zunum saranno in grado di abbattere dell’80% le emissioni, ma anche di ridurre in modo considerevole i costi di trasporto.
Questo progetto, però, potrà essere attuato solo sviluppando batterie più capienti e leggere, ad oggi il maggior limite alla mobilità elettrica in volo. I grandi passi avanti degli ultimi anni, nel campo degli accumulatori (riscontrabili anche in uso domestico) fanno, però, ben sperare.

L'utopia di Icaro: Solar Impulse
Per ora sembra invece destinato a restare un sogno l’impiego, per uso civile e commerciale, del Solar Impulse, l’aereo che nel 2016 ha compiuto il giro del mondo alimentandosi attraverso pannelli fotovoltaici. Durante la traversata sono apparsi evidenti i limiti di questa soluzione: la velocità non proprio elevata (75 km orari) e i lunghi tempi di ricarica che hanno reso necessario un numero elevato di voli e ben 15 mesi per fare il giro del mondo; le dimensioni imponenti per trasportare solo due persone (l’aereo aveva l’apertura alare di un Boeing, per ospitare i pannelli fotovoltaici); le batterie ancora troppo lontane dal rapporto peso/potenza ideale.
Resta però la straordinaria impresa del pilota Bertrand Piccard che ha voluto mostrare al mondo come sia possibile volare senza inquinare e senza fare rumore.
Secondo Piccard vedremo muoversi nel cielo, entro il 2026, i primi velivoli elettrici. Sarà così? Difficile a dirsi. Alcuni progetti realistici, però, sono decollati e molto ci si attende dal miglioramento delle tecnologie di accumulo nei prossimi anni. Quella che lui stesso ha definito un’idea folle - volare usando l’energia del sole - ha aperto la strada a scenari ancora difficili da ipotizzare dove la mobilità sostenibile nel settore aereo non è più un sogno.