I Coldplay annunciano il tour net zero, risultato di un percorso iniziato nel 2019

“With my head stuck under the sand” cantava Chris Martin in Speed of sound. Quanto è possibile tenere la testa sotto la sabbia? Se ci riferiamo all'ambiente, il mondo musicale non ha dubbi: il tempo è finito. Stimoli e proposte, infatti, arrivano da un numero sempre crescente di star. A settembre, in occasione della COP 26, artisti di tutto il mondo hanno preso parte a concerti organizzati dalla ONG Global Citizen proprio per sensibilizzare intorno all’emergenza climatica. Rinverdendo quello che fu lo spirito del Live Aid del 1985, il celebre concerto lanciato da Bob Geldof per raccogliere fondi contro la carestia in Etiopia, centinai di cantanti si sono alternati sui palchi di Seul, New York, Rio de Janeiro, Parigi.

La manifestazione che ha preso avvio proprio dal Champ de Mars con Elton John seguito dagli italiani Maneskin, ha potuto contare anche sulla partecipazione, da New York e Los Angeles, di Billie Eilish, Jennifer Lopez, Demi Lovato e Coldplay.
Il mondo musicale, però, contemporaneamente ha cercato risposte concrete a problemi rilevanti come l’inquinamento prodotto da grandi concerti. Già nel 2019 i Coldplay hanno annunciato l’interruzione del tour mondiale fino a quando non fosse stato possibile realizzarlo con un impatto sull’ambiente nettamente inferiore. La stessa questione climatica è stata abbracciata, nello stesso periodo, anche da un’altra band inglese, i Massive Attack, da sempre pronta a schierarsi in prima linea proprio su queste tematiche. Nel 2019, infatti, il gruppo di Bristol ha commissionato uno studio al Tyndall Center for Climate Change Research dell’Università di Manchester destinato a lasciare il segno perché in grado di individuare chiaramente criticità e possibili aree di intervento.

Il rapporto su musica e clima

Secondo il rapporto del centro, le aree critiche per le emissioni legate ai tour sono tre: energia impiegata per lo spettacolo, spostamenti di band e staff e, soprattutto, spostamento del pubblico. Per avere un buon risultato, al miglioramento in queste macro aree, deve essere sommato un atteggiamento low carbon in tutto il settore della musica che comprende quindi lavorazioni degli album, set, personale impiegato a vario titolo e promozione.
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Come ha spiegato la professoressa Carly McLachlan del Tyndall Center for Climate Change Research: “La riduzione delle emissioni prende avvio dall'inizio di un tour e richiede che la creatività e l'innovazione di artisti, manager, promotori, designer e agenti siano ai massimi livelli così da stabilire nuove modalità di pianificazione degli eventi live”. Tra le proposte messe subito in atto dai Massive Attack la scelta di aumentare la percentuali di rinnovabili fornite a stadi e arene per lo spettacolo, l’opzione del servizio di cibo vegano a basso impatto sia per gli spettatori sia per gli addetti ai lavori e la presenza di personale addetto alle pratiche sostenibili.

Il nuovo tour dei Coldplay

Anche il gruppo di Chris Martin, Jonny Buckland, Guy Berryman e Will Champion non si è lasciato cogliere impreparato dalla sfida climatica e ha annunciato che il prossimo tour mondiale sarà net zero, grazie a una riduzione delle emissioni del 50% e atteggiamenti di compensazione per la restante parte. Interessanti le strategie messe in campo che spaziano dall’utilizzo di macchine per la rimozione dell'anidride carbonica dall'aria e il successivo imbottigliamento (in bibite gassate, ad esempio) fino alla scelta di alimentare i concerti tramite energia rinnovabile, ottenuta da pannelli fotovoltaici ma anche da un pavimento cinetico dello stadio che consentirà di immagazzinare l’energia dei fan.
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Quest’ultima sarà stoccata in una batteria esposta al pubblico che potrà essere monitorata da tutti i partecipanti. Inoltre, per ridurre le emissioni legate ai loro spostamenti, membri della band e staff si impegnano a evitare i voli charter, privilegiando l’utilizzo del SAF Sustainable Aviation Fuel, mentre i fan saranno premiati con sconti da un’app a fronte di un utilizzo di mezzi di spostamento a basse emissioni. Anche i materiali impiegati nelle esibizioni, a partire dalle strutture dei palchi, saranno quanto più possibile riutilizzabili.

“We live in a beautiful world” canta Chris Martin in Don’t panic. Viviamo in un mondo bellissimo, da preservare anche nel mezzo di un concerto.