I picchi di produzione si fanno più intensi, grazie al crollo dell'inquinamento atmosferico
Quali cartoline ci porteremo dietro da questo periodo di lockdown? A fianco delle immagini del Papa solitario in piazza San Giovanni e quelle dei medici in prima linea nelle terapie intensive d'Italia ricorderemo anche le foto delle nostre città improvvisamente svuotate e restituite alla natura: le acque dei canali di Venezia mai così pulite, gli animali curiosi di indagare nuovi sentieri cittadini.
Ricorderemo anche le tante immagini dai satelliti che hanno fotografato visivamente il deciso crollo dell'inquinamento atmosferico. A Wuhan, come sulla Pianura Padana, in India come sui cieli britannici.
Parigi desertaNon stupisce dunque constatare che le prime giornate di vera primavera hanno portato nuovi record di produzione di energia solare. Lo scorso 20 aprile è stata una giornata storica. In Inghilterra, infatti, si è registrato il record di produzione solare, con una produzione di 9,69 GW (fonte: progetto universitario Sheffield Solar). Al record hanno contribuito condizioni climatiche ideali: temperature relativamente basse (14-19°C), un cielo terso senza nuvole. E l'assenza di quella sorta di aerosol antropico che, come un velo, si frappone tra noi e il sole. Non si è trattato di un caso isolato, perché anche la Germania ha toccato il record di 32,2 GW, mentre in Spagna la produzione a marzo è stata superiore del 29% rispetto all'analogo mese del 2019. Nulla che non si potesse ipotizzare, perché è dimostrato che l'inquinamento possa ridurre fino al 12% la potenza degli impianti fotovoltaici.
Una spiaggia deserta a MiamiQuesti record non ci fanno sorridere, poiché ottenuti per cause di forza maggiore, e a danno di vite umane e forti privazioni per quasi 3 miliardi di persone sulla terra. Ma confermano come la strada verso un mondo più sostenibile e meno inquinato sia rigenerante per la stessa produzione: meno inquiniamo più produciamo, l’esatto opposto di quanto accaduto finora.
Noi di Evolvere siamo i primi a progettare e credere in un futuro diverso, a zero emissioni. Lo facciamo attraverso i nostri impianti fotovoltaici e gli investimenti sulla generazione distribuita e lo scambio peer-to-peer. Il nostro auspicio è che questa rivoluzione sia intrapresa volontariamente, e col sorriso. Perché altrimenti il rischio è di un'inversione di tendenza effimera, che ben presto ci riporterà al punto di partenza.
Molti analisti hanno espresso il timore che la nuova emergenza globale possa offuscare la grande questione dei cambiamenti climatici, o diventare un alibi per procrastinare le decisioni a riduzione dell'emissioni. Lo sappiamo: il tempo sta per scadere. L'ora delle scelte è già scattata: per i grandi della terra, e per ciascuno di noi, nei nostri piccoli gesti quotidiani. Ecco perché è oggi è il momento di pensare al fotovoltaico.
Sempre tuo: scegli l'autonomia energetica e risparmia fino al 90% sulla tua bolletta