Si chiama REV Ocean, lo yacht più grande del mondo. E ha uno scopo: analizzare la salute dell’Oceano per metterlo in salvo

L’estate 2019 sarà ricordata come quella delle barche che hanno preso il largo con l’obiettivo di salvare l’ecosistema. Il 14 agosto l’attivista svedese Greta Thunberg spiegava le vele della barca Malizia II per compiere la traversata da Plymouth (Inghilterra) a New York dov’è approdata due settimane più tardi.

Il viaggio di Greta è diventato una delle iniziative più dibattute e virali dell’estate ma ha anche avuto il grande merito di accendere i riflettori sullo Youth Climate Summit e sul Climate Action Summit che si terrà alle Nazioni Unite il 23 settembre e che potrebbe essere accompagnato da un vero e proprio moto di protesta a livello mondiale. L’obiettivo degli attivisti di tutto il mondo, infatti, è ricordare ai Grandi della Terra che contro il cambiamento climatico bisogna agire in fretta.

Questo però non è l’unico viaggio importante dell’estate. Pochi giorni fa è salpato il rimorchiatore Kamarina per raggiungere il cantiere Vard (controllato da Fincantieri) di Tulcea, in Romania, dov’è stato appena ultimato REV Ocean, uno yacht dalle dimensioni monstre, costruito appositamente per studiare e monitorare lo stato di salute degli oceani. La nave, che con i suoi 183 metri di lunghezza è contemporaneamente lo yacht e l’imbarcazione da ricerca e spedizione più grande mai costruita, è frutto di un investimento di circa 2,7 miliardi di euro.

rev4.jpg
Una cifra da capogiro messa a disposizione dal miliardario e petroliere norvegese Kjell Inge Røkke che ha deciso di restituire all’ambiente parte dell'enorme patrimonio accumulato proprio attraverso l'attività di estrazione. Con l’adesione alla campagna Giving Pledge lanciata da Bill e Melinda Gates e Warren Buffet, Røkke ha deciso di destinare metà del suo patrimonio alla salvaguardia dell’Oceano varando il progetto della REV Ocean che lo vede collaborare attivamente con il WWF.

REV Ocean: il più grande laboratorio di ricerca galleggiante

L’imbarcazione, costruita in due anni a partire dal 2017, ospiterà a bordo 55 scienziati e 35 membri dell’equipaggio che lavoreranno per portare notizie utili sul rapporto tra emissioni, climate change e acidificazione dell’oceano e sull’avanzamento dell’inquinamento da plastica. Per farlo la nave sarà attrezzata con tecnologie avanzate, da laboratori di ricerca galleggianti a reti da traino intelligenti utilizzate per lo studio della pesca sostenibile fino a un veicolo subacqueo a gestione remota capace di raggiungere i seimila metri di profondità.

Il super yacht però avrà anche una funzione attiva contro l’inquinamento: sarà infatti dotato  di brucia-plastica per la raccolta e distruzione di circa 5 tonnellate di plastica al giorno, REV Ocean raccoglierà 5 tonnellate di plastica al giorno commutate in energia senza produzione di sostanze inquinanti. Quest'ultimo però non è l'unico lato green di REV Ocean che, nonostante l'imponente mole, è stata progettata per ridurre al minimo il proprio impatto ambientale. Questo è possibile grazie all'utilizzo di un propulsore ibrido diesel - elettrico e a un innovativo meccanismo di timone per il recupero di energia, monitorati dal Green Pilot, il sistema che permette di tenere costantemente sotto controllo le emissioni.
Rev Ocean.jpg
Dopo il varo tecnico dello scorso agosto, REV Ocean nei prossimi giorni sarà condotta dal rimorchiatore nel cantiere VARD a Brattvåg, in Norvegia. Il viaggio iniziato a inizio settembre si concluderà in 35 giorni dopo un percorso che la porterà ad attraversare il Mar Nero, lo stretto del Bosforo e il Mar Mediterraneo fino a Gibilterra da dove si indirizzerà per la Norvegia.

Un lungo tragitto che si concluderà al cantiere da dove - dopo la dotazione delle strumentazioni necessarie - sarà pronta a salpare ufficialmente nel 2020. A REV Ocean e alla sua missione è dedicato un sito - www.revocean.org - dov’è anche possibile seguirne le attività e gli spostamenti.