Il costo medio della bolletta luce destinato a salire del 40%? La soluzione è risparmiare con l’autoconsumo fotovoltaico
Il costo medio della bolletta luce è destinato a salire del 40% circa. A lanciare l’allarme questa volta è lo stesso Ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha pronosticato il rialzo del costo medio dell’energia elettrica, in una forbice compresa tra il 31 e il 42%, per un combinato di fattori che riguardano gas e costo della CO2.
Fin dallo scorso trimestre, infatti, stiamo assistendo - come nel resto dell'Europa - a una crescita vorticosa dei prezzi delle materie prime e del gas, con una pesante ricaduta sull’elettricità. A innescare questa spirale al rialzo l’aumento mondiale della domanda in coincidenza della ripresa: una situazione che si è andata a sommare alla coda della pandemia e ai problemi di rifornimento che ne derivano. A questo quadro di per sé problematico, si aggiunge l’aumento del costo della CO2. Le quote di emissioni di anidride carbonica, infatti, sono legate a certificati che le aziende possono acquistare e che servono a loro volta a finanziare la transizione energetica. Le regole stringenti imposte dall’Unione sulle emissioni hanno reso sempre più richieste e, di conseguenza, più costose queste quote che si riflettono poi nel costo finale dell'energia.
Il costo medio delle bollette della luce è già schizzato nello scorso trimestre: secondo l’aggiornamento trimestrale comunicato all’inizio dell’estate da Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, la stima si è attestata a +9,9%. A frenare effetti inflazionistici ancora più elevati, il conseguente intervento del Governo con un fondo ad hoc per mitigare l’effetto degli oneri legati alle emissioni di CO2. Un provvedimento che, probabilmente, sarà replicato ma potrebbe non essere sufficiente e soprattutto non riuscirebbe a risolvere il problema in modo duraturo. Ad oggi la stima della bolletta elettrica fatta dall’Unione Nazionale Consumatori parla di 247 euro in più di esborso a fine anno per la famiglia italiana tipo, quindi con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all'anno e una potenza impegnata di 3 kW.
Mentre sono attesi interventi strutturali di Palazzo Chigi per frenare l'aumento del costo medio dell’energia elettrica, i rimedi al caro bollette scarseggiano. Noi, però, ne abbiamo in mente almeno due: il primo è il risparmio energetico, il secondo è l’autoconsumo elettrico. Entrambi, combinati, possono fare la differenza. Il Superbonus 110% mira proprio a ottenere questo effetto, favorendo interventi mirati all’efficienza energetica che trainano nell’agevolazione l’impianto fotovoltaico con accumulo. Il prodotto Super Tuo di Evolvere propone la combinazione tra pompa di calore e fotovoltaico con accumulo. In questo modo parte dei consumi per il riscaldamento domestico sarebbero assorbiti dall’autoconsumo elettrico. Il vantaggio è immediatamente percepibile: più si utilizza l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico, meno se ne preleva dalla rete. In questo modo si riducono notevolmente le componenti variabili legate al consumo. In media un impianto fotovoltaico per il cliente residenziale può colmare un terzo dei consumi, in pratica quelli legati al consumo diurno. Questa quota, grazie all’utilizzo dello storage, può almeno raddoppiare, moltiplicando così il risparmio.
Anche nel caso non fosse possibile accedere al Superbonus 110%, le opportunità di risparmio sarebbero comunque cospicue. Infatti è possibile avere l’impianto fotovoltaico con accumulo sfruttando le detrazioni del 50% destinate alle ristrutturazioni edilizie. Inoltre, nei casi previsti dalla legge, l'impianto potrebbe adire ad altri incentivi come lo Scambio sul posto, il contributo riconosciuto dal GSE per l'energia elettrica ceduta alla rete o quello dedicato all'autoconsumo elettrico collettivo che per la prima volta favorisce l'accumulo.
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