La quota di rinnovabili continua a crescere anche in un mondo che ha meno fame di energia
La crisi innescata dal Covid 19 e il lockdown su scala mondiale, il rallentamento dei consumi della produzione industriale hanno avuto una immediata ripercussione sui consumi energetici mondiali. Ciò nonostante l’utilizzo di energia fotovoltaica, in percentuale, sta continuando a crescere. Il dato più interessante arriva dagli Usa dove, secondo una recente previsione riportata da Ivan Penn sul New York Times del 7 aprile scorso, la quota di rinnovabili è destinata a salire al 21% in netto aumento rispetto al 18% dello scorso anno.
Un risultato che, secondo Penn, può essere interpretato in due direzioni. La prima è quella della convenienza: le utility Usa puntano sulle rinnovabili perché ottenere energia dagli impianti eolici e fotovoltaici costa meno rispetto agli altri tipi di generazione che prevedono un consumo di combustibile. La seconda è quella della prospettiva di lungo corso: secondo gli analisti il rallentamento dovuto al Covid-19 inciderà solo pe run periodo di tempo limitato sulla crescita delle rinnovabili. Anzi, come spiega Abigail Hopper, presidente della Solar Energy Industries Association, l’industria americana è pronta per aggiungere nuova capacità fotovoltaica, anche se il 2020 non andrà come previsto per colpa della crisi dovuta al Covid-19.
The solar industry expected to add more panels in 2020 than in any other previous year, said Abigail Hopper, president of the Solar Energy Industries Association. That won’t happen now, but the industry is still poised to add capacity. New York Times, 7 aprile 2020
Un andamento positivo per le rinnovabili confermato in parte anche dalle previsioni di IHS Markit. Secondo questo rapporto infatti nel mondo durante il 2020 la capacità di produzione elettrica aumenterà solo di 290 GW, appena il 5% in più rispetto allo scorso anno. Il 65% di questa, però, sarà costituito da impianti fotovoltaici ed eolici.
La ripartizione sembra rispecchiare quanto già accaduto nel 2019 quando le rinnovabili, secondo i dati raccolti nell'annuale Renewable Capacity Statistics 2020 di Irena, hanno occupato i due terzi della nuova capacità installata. In particolare il fotovoltaico è stato protagonista con il 55% del totale, seguito da eolico con il 34% e quindi le altre rinnovabili (idroelettrico, biomasse, geotermico, moto ondoso) con una percentuale decisamente minore.
Il green deal europeo rallenta ma non si ferma
Diverso il caso dei grandi investimenti pubblici, anche alla luce della nuova agenda dettata dall’emergenza Covid-19. In questo caso, purtroppo, i segnali che giungono da Bruxelles non sono incoraggianti. Secondo quanto riportato dal network indipendente Euroactiv, la Commissione Europea starebbe riconsiderando parte del Green Deal lanciato sul finire dello scorso anno. Come temevamo, il rinvio della Conferenza sul Clima di Glasgow al 2021, potrebbe convincere i governanti a procrastinare al termine dell’anno alcune iniziative in programma già ora come la costituzione del Patto europeo per il clima, la revisione della direttiva sulla rendicontazione non finanziaria e la strategia per la mobilità sostenibile.
Non verrebbero poi affrontati prima del 2021 il capitolo relativo alla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici e quella forestale. Resta invece sul tavolo di Ursula Von Der Leyen l’impianto finanziario per una transizione sostenibile che rappresenta il pilastro fondamentale del Green Deal. Un piccolo passo indietro che però, al momento, non inficia il progetto generale. Ed è fondamentale perché, proprio dalle rinnovabili e da un grande piano di crescita legato a un nuovo modo di produrre energia, l’Europa e l’Italia potrebbero trovare nuovi stimoli economici e nuove prospettive di lungo corso.
"I governi possono rivolgersi a una transizione energetica basata sulle energie rinnovabili per offrire una gamma di soluzioni in questo momento difficile" ha spiegato in un recente intervento il direttore di Irena Francesco La Camera. Proprio dalla generazione distribuita possono venire le soluzioni più efficaci perché "consentono anche un maggiore coinvolgimento dei cittadini e delle comunità nelle decisioni energetiche, con un incidenza diretta sul tessuto sociale".
Now, more than ever, public policies and investment decisions must align with the vision of a sustainable and just future. Such undertakings are certainly ambitious. But they are entirely achievable with a collective, co-ordinated response Francesco La Camera, direttore generale IRENA
La crisi epocale, spiega La Camera, richiede di adottare una prospettiva più ampia che considera l'energia, la società, l'economia e l'ambiente come parti di un unico sistema. In questo la generazione distribuita, con la sua conformazione di community e rete di prosumer, avrà un ruolo fondamentale.