Per avere un edificio davvero intelligente bisogna partire dall’energia: la generazione distribuita offre possibilità finora inimmaginabili
L’edilizia intelligente - smart building - attrae sempre più investimenti, destinati a moltiplicarsi nel prossimo futuro. Per averne un’idea possiamo partire dai dati contenuti nello Smart Building Report 2019 dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano che quota a 3,6 miliardi di euro gli investimenti nel settore, solo in Italia.
Una cifra enorme che si ottiene sommando gli investimenti effettuati in più ambiti. Per arrivare a questo dato, bisogna però prendere in esame una definizione più approfondita dello smart building, che include tutte le tecnologie capaci da un lato di rendere gli edifici meno energivori e dall’altro di produrre un maggior benessere per chi li abita. Un riuscito mix tra fisico e digitale che interessa dai sistemi di riscaldamento e condizionamento ai software di controllo fino ai sensori e all’IoT che consentono una connessione perenne.
Per ogni settore sono disponibili sul mercato dispositivi smart e di tipo tradizionale, e la percentuale degli investimenti può variare anche di molto. Se per l’illuminazione solo il 25% degli acquisti riguarda dispositivi smart, per le caldaie a condensazione si sale al 45%, mentre nel campo della videosorveglianza si parla del 60%. Gli unici settori dove il 100% degli investimenti interessano tecnologie smart sono cogenerazione e fotovoltaico con accumulo.
Il motivo è semplice: gli impianti fotovoltaici con accumulo sono smart per definizione, in quanto consentono una gestione completa dell’utilizzo dell’energia prodotta ed accumulata, e – almeno in linea teorica – una copertura totale del fabbisogno energetico. Al contrario gli impianti fotovoltaici senza sistema di accumulo vengono considerati smartless, ad intelligenza zero, perché l’energia prodotta non può essere utilizzata in modo flessibile, ma solo attraverso il consumo istantaneo e la cessione della parte non utilizzata alla rete.
Smart Building: una nuova era all'orizzonte
Questa è la situazione attuale. Ma con il recepimento della direttiva RED II - e relativa l’apertura allo scambio di energia tra privati - e alla costituzione di comunità energetiche tutto è destinato a cambiare. Lo spiega Marco Dal Mas, Development and Partnership Manager di Evolvere intervenuto proprio su questi temi alla presentazione dello Smart Building Report.
“Nell’ambito della generazione fotovoltaica, la copertura dei fabbisogni energetici si può ottenere attraverso la combinazione di tre fattori: una generazione fotovoltaica (moduli e inverter) in quantità almeno pari al fabbisogno totale da coprire; l’interconnessione tra i consumatori (secondo il modello delle smart grid e delle comunità energetiche) per mixare i profili di consumo e aumentare la percentuale di autoconsumo immediato della produzione fotovoltaica; l’installazione di sistemi di accumulo in quantità sufficiente per compensare la rimanente percentuale di fabbisogno non coperto da produzione istantanea”.
La capacità di storage necessaria è quindi inversamente proporzionale all'ottimizzazione delle interconnessioni tra prosumer: se migliora quest’ultima, è possibile diminuire il potenziale complessivo di stoccaggio, oppure utilizzare l'eccesso energetico per offrire servizi alla rete.
“Bisogna cambiare scala passando dalla dimensione di unità privata a un panorama più ampio. Il condominio potrà diventare la comunità energetica minima. E dalla scala condominiale si passerà alla scala dell’isolato, e poi a quella di quartiere e di distretto”.Marco Dal Mas, development and partnership manager
Non si tratta più di pensare solo all’impianto unitario, ma a quest’ultimo inserito in un sistema più complesso dove la flessibilità nell’utilizzo dell’energia richiesta dalla definizione di smartness sarà fornita dalla rete dei prosumer.
“Assisteremo ad una transizione dall'Energy Smart Building all'Energy Smart City” e il vantaggio sarà maggiore per tutti: la smartness infatti si amplierà dalle strutture private a quelle pubbliche che potranno godere dei benefici diretti offerti dalle comunità energetiche come illuminazione, mobilità elettrica, connettività e sharing. L’energia nell’epoca della generazione distribuita riuscirà a incidere sull’intera comunità, sui servizi a disposizione e sui valori. Una rivoluzione per tutti.