Conosciamo HiveGuard, la start up premiata da Evolvere a Digithon 2018, per un'idea di smart home che accomuna api e prosumer
La nostra idea di smart home è quella di un ecosistema intelligente, che ci permette di ottimizzare l'energia e, grazie ai dispositivi connessi, guarda alla sicurezza e al comfort della persona. A fare la differenza è però la personalizzazione, che significa adattarsi ai ritmi degli abitanti e permettere di gestire l'energia e i dispositivi connessi, senza nemmeno bisogno di intervenire direttamente.
Ora facciamo un salto, di tempo e spazio, per arrivare in Sardegna, all'Università di Cagliari, nell'ottobre 2017.
Qui, durante il percorso formativo del Contamination Lab UniCa, è nato il progetto HiveGuard che ha messo insieme le competenze di un ingegnere, Daniele Melis, di due informatici, Sara Sulis e Lorenzo Atzeri e la collaborazione di uno dei massimi esperti di apicoltura in Sardegna, Massimo Licini.
La loro idea? Creare un apiario intelligente, dotato di sensore per il monitoraggio che sostituisca l'attuale monitoraggio manuale e che individui in modo rapido le celle infette da malattie come la peste delle api così da isolare nel più breve tempo possibile i ceppi d'infezione.
Come funziona HiveGuard
Il dispositivo HiveGuard è in grado di controllare tutti i parametri e assicurare il massimo comfort con un minimo consumo di energiaI punti fondamentali sono tre: ottimizzazione del lavoro (quindi un uso intelligente dell'energia), limitare lo stress (quindi benessere degli abitanti) e monitorare eventuali malattie (quindi la salute degli abitanti).
Tutto questo si basa, per garantire il funzionamento, sull'utilizzo dell'energia del sole. È il nostro concetto di smart home, quello a cui lavoriamo fin dalla nascita di Evolvere, applicato però all'agricoltura.
“Si può parlare di smart home – ci ha spiegato Daniele Melis - perché il nostro dispositivo, tramite la IoT, controlla tutti i parametri per assicurare il massimo comfort con un minimo consumo di energia solare.
Ogni dispositivo è alimentato esclusivamente da un piccolo pannello fotovoltaico collegato. Questa tecnologia consente agli apicoltori di programmare, automatizzare e gestire da remoto i vari processi di monitoraggio e tenere sotto controllo la salute della famiglia di api monitorata con HiveGuard”.
Tra gli aspetti da monitorare c'è quello dello stress delle api. Cosa significa? “ Immaginate – continua Daniele - se qualcuno aprisse ogni tre giorni il tetto della vostra casa per vedere cosa state facendo”.
Poi c'è il grande obiettivo di fermare la peste delle api: “La peste è una patologia molto temuta dagli apicoltori perché non esiste nessuna cura. Una volta sopraggiunto il contagio tutte le arnie infette e relative famiglie vanno distrutte. Questo causa un danno economico quantificabile in circa 500 euro per ogni arnia contagiata, dovuti al valore della famiglia, dell’arnia e al mancato reddito per l’assenza di produzione di miele. La cosa più curiosa è che sono gli stessi apicoltori a diffonderla in apiario mediante la leva che utilizzano per aprire le arnie: questo dimostra che ancora una volta l’apertura delle arnie si rivela controproducente e pericolosa. Il nostro algoritmo di riconoscimento individua le celle infette tramite il colore delle cellette, che da gialle diventano nere, e allerta gli apicoltori in modo che possano allontanare la famiglia di api contagiata”.
Al via l'apiario sperimentale (anche grazie ad Evolvere)
La prossima tappa che sarà raggiunta grazie anche al premio Evolvere, ricevuto a Digithon, è la messa in attività dell'apiario sperimentale – oggi in fase di testing - che sarà in funzione dalla prossima primavera, periodo di risveglio per le attività delle api e periodo di inizio produzione per gli apicoltori.
Lo sviluppo dell'apiario e la realizzazione di nuovi prototipi sono fondamentali anche per affinare il database di immagini e migliorare l'algoritmo di riconoscimento delle varie immagini. Similmente a quanto accade per la smart home, è l'esperienza stessa a migliorare le prestazioni del dispositivo che impara dalle nostre abitudini.
Però c'è un fil rouge, ancora più importante anche se meno palese, che accomuna la smart home delle api e quella che per noi è la casa intelligente degli uomini.
Ed è la sostenibilità. Salvare le api significa salvare il pianeta, recita una vecchia massima attribuita ad Albert Einstein. Così come consumare in modo più intelligente l'energia, sfruttare le fonti rinnovabili e evitare le emissioni.
Api e prosumer abitano la stessa casa: il mondo.