La mobilità sostenibile inizia tra le pareti di casa con wallbox e impianto fotovoltaico

Cosa sono le colonnine elettriche
Come ricaricare l’auto elettrica
Come funzionano le colonnine elettriche
Quanto tempo ci vuole a caricare una macchina elettrica
Quanto costa mettere una colonnina di ricarica
Quanto costa ricaricare un’auto elettrica

Le colonnine di ricarica auto elettriche entreranno a far parte della nostra quotidianità? La risposta è semplice: sì, perché tra qualche anno probabilmente tutti ne avremo una in casa. A farci pensare così, già oggi, sono i numeri in continua crescita della mobilità sostenibile: nei primi dieci mesi del 2020 i veicoli di questo tipo hanno fatto registrare un +173% per un totale di circa 36mila immatricolazioni in Italia (dati Motus-E).

Un segno positivo destinato a durare anche a fronte dei contributi per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni come l’ecobonus già in vigore, mentre ulteriori misure potrebbero già essere adottate nei primi mesi del 2021 con vantaggi economici ancora maggiori. Ecco perché abbiamo dedicato una nuova mini guida proprio alle colonnine di ricarica auto elettriche o, come sono più note, colonnine elettriche, senza dimenticare il loro ruolo nell'ottica del risparmio energetico e l'importante legame con il Superbonus 110%

Cosa sono le colonnine elettriche

Il mondo delle colonnine di ricarica auto elettriche si divide in due grandi conformazioni: le soluzioni di ricarica a muro, utilizzate soprattutto nelle abitazioni privati e nei garage, chiamate anche wallbox e quelle a torretta e su supporti indipendenti, che troviamo più spesso nella rete stradale e negli spazi pubblici. Si tratta in ogni caso di dispositivi di ricarica per auto elettriche che differiscono tra loro per un diverso ingombro ma, spesso, anche per velocità e funzionalità.
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Per capire meglio come si suddividono le strutture di ricarica, è però più corretto rifarsi agli standard internazionali di riferimento, come la norma IEC 61851-1 che le definisce in base a tipologie di collettori, sistemi di sicurezza e connessione tra infrastrutture e veicoli. In generale sono quattro i modi di ricarica individuati, da quello più lento a quello ultra rapido. L’elemento fondamentale è quello della sicurezza, definito da protocolli internazionali che permettono a wallbox e colonnine di ricarica auto elettriche di supportare anche potenze più alte rispetto alle normali prese domestiche.

Come ricaricare l’auto elettrica

Si può caricare il proprio veicolo elettrico nelle stazioni di ricarica installate nei luoghi pubblici - come i parcheggi nei centri commerciali, le piazze o le piazzole dedicate lungo le arterie stradali - che si possono individuare attraverso le app e i siti dedicati. Altrettanto importante, però, è avere a disposizione nella propria abitazione una stazione di ricarica per veicoli elettrici così da sfruttare al meglio le ore di sosta a casa.

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La wallbox è, ad oggi, il sistema di più facile impiego nelle case private: l’ingombro è minimo e si utilizza come una normale presa elettrica, dotata però di una maggior potenza e di funzionalità avanzate. Il cavo per la ricarica di solito viene dato in dotazione all’auto, spesso in due varianti per adattarsi ai principali tipi di connettori. Inoltre, in alcune tipologia di stazioni di ricarica, questo può essere integrato nella colonnina.

Come funzionano le colonnine elettriche

Le infrastrutture di ricarica installate a casa, come le wallbox, prelevano la corrente dalla rete domestica e la trasferiscono al veicolo che la immagazzina nella batteria. A questa configurazione di base, che garantisce la ricarica in sicurezza, si possono aggiungere soluzioni più avanzate con energy meter, gestione dei carichi o monitoraggio dei guasti, ma anche lettura e gestione dei dati grazie alla connessione wi-fi. Nelle colonnine di ricarica auto elettriche destinate a un uso pubblico, poi, le funzionalità aumentano ancora, comprendendo ad esempio la gestione dei soggetti autorizzati a effettuare la ricarica. 

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Quanto tempo ci vuole a caricare una macchina elettrica

Una risposta unica non esiste: dipende, infatti, da molti fattori che interessano sia l’autovettura sia la stazione di ricarica. Sulle tempistiche incidono tanto la potenza della stazione e il tipo di corrente elettrica trasmessa (AC o DC), quanto la capienza della batteria da ricaricare o il livello di carica di quest'ultima. La rapidità, però, non deve diventare un ostacolo nella scelta di un'autovettura elettrica. Non dimentichiamoci, infatti, che la maggior parte delle ricariche vengono effettuate tra le pareti di casa quando magari stiamo dormendo o siamo indaffarati a fare altro. 

Quanto costa mettere una colonnina di ricarica

Modelli anche molto diversi tra loro corrispondono a prezzi altrettanto differenti. In generale, nel campo delle wallbox, si spazia dai settecento euro per arrivare ad oltre duemila. Oltre a questo costo, bisogna poi considerare il cablaggio e la manodopera di un elettricista esperto, inoltre potrebbe essere necessario anche aumentare la potenza del proprio contatore.

Questa spesa però, oggi, può essere assorbita dal Superbonus 110%: l’installazione delle colonnine di ricarica infatti è inclusa tra gli interventi cosiddetti trainati che possono godere della detrazione. La formula Super Tuo di Evolvere, dedicata ai beneficiari del Superbonus 110%, offre proprio la possibilità di installare una wallbox insieme all’impianto fotovoltaico e alla pompa di calore.

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica

Per quanto riguarda il rifornimento e la sosta presso le colonnine di ricarica ad uso pubblico, i costi variano a seconda del fornitore e della velocità di ricarica e sono spesso composti da una parte fissa per il servizio e una parte variabile in base al consumo. Per la stazione di ricarica auto elettriche privata, invece, l’energia impiegata ricadrà tra i normali consumi domestici e, di conseguenza, dovrà essere remunerata al proprio fornitore in base alla tariffa prestabilita. Anche in questo caso, però, c’è un’ottima notizia per il nostro budget famigliare: per chi possiede un impianto fotovoltaico la ricarica dell’auto elettrica potrà rientrare nella quota di autoconsumo e la convenienza sarà moltiplicata se siamo dotati anche di un accumulatore che ci permette di fare il pieno nelle ore notturne utilizzando l'energia autoprodotta e immagazzinata nelle ore diurne.

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