Leggende e ipotesi scientifiche sulla stella cometa che da oltre Duemila anni affascina credenti e astronomi. Di quale corpo celeste può essersi trattato?

Il Sole è la nostra stella, che guida tutta la nostra vita. È la prima stella che abbiamo imparato a conoscere… o forse no. Perché, fin da piccoli, ad affascinarci è stata anzitutto quella “stella cometa” disegnata sul Presepe. Un ossimoro astronomico, una sfida per gli studiosi, un mistero che ci interroga da Duemila anni e che abbiamo inserito anche tra le domande del nostro quiz di Natale dedicato proprio alle stelle.

Giocarci è ancora possibile: basta andare su questa pagina.
Chi lo ha già compilato o, comunque, non teme di spoilerare una risposta, potrà continuare a leggere il nostro articolo, dedicato alle diverse teorie sulla stella più famosa del mondo (non ce ne voglia il Sole). Con una piccola anticipazione: una verità univoca non esiste.

La storia della stella cometa

Partiamo da un assunto: non può esistere una “stella cometa”. Si tratta, infatti, dell'unione fantasiosa di due corpi celesti ben distinti fin dall’antichità: la cometa e la stella, in greco astron. Nei Vangeli viene usato solo quest’ultimo termine (stella) e per oltre dieci secoli è stata rappresentata unicamente come un astro a tre punte (la Trinità) ma senza la coda. Quest’ultima è stata aggiunta nel Trecento (e più precisamente nel 1303) da un artista che con il cielo ha più di qualche rapporto: Giotto.
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Cappella degli ScrovegniFu lui a rappresentare nella Cappella degli Scrovegni di Padova - anno 1303 - una cometa sopra la capanna del Vangelo. Non si trattò di una cometa qualunque ma, anche in questo caso, di quella più celebre: la cometa di Halley che attraversò i cieli tra il 1301 e il 1302, affascinando gli uomini di allora come ha fatto con tutti noi nel 1986, quando venne intercettata e fotografata dalla navicella Giotto in una missione che ci permise di sapere molto di più su questo fenomeno astronomico. E qui la storia della cometa intreccia la stella di Betlemme per la prima volta… o forse no.

Cometa, supernova o fenomeno meteo?

La cometa di Halley arriva al perielio, rendendosi visibile dalla Terra, ogni 76 anni. L’ultima volta nel 1986, l’anno della "mano de Dios" di Maradona, di Papa Don't Preach nelle radio e del primo collegamento internet in Italia. Oltre Duemila anni dopo il primo avvistamento documentato, nel 66 DC, all’interno del Talmud. Calcoli alla mano, il passaggio ancora precedente della cometa - compreso il cambiamento di calendario - avvenne nel 12 AC, molto vicino a quell’anno 1 del Vangelo, soprattutto se consideriamo l’errore di Dionigi il Piccolo che retrodata la nascita di Cristo di almeno cinque anni (tra il 5 e il 7 AC).

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Cometa di HalleyNasce così una delle teorie più diffuse: la stella di Betlemme poteva essere proprio la cometa di Halley. Una teoria affascinante ma poco sostenibile: la cometa difficilmente avrebbe potuto diventare di riferimento agli astronomi per il lungo viaggio dalla Siria alla Palestina. Il problema della collocazione nel cielo e della durata vale anche per le altre teorie più note che tirano in ballo una Supernova, ai tempi impossibile da distinguere dalle altre stelle, o un fenomeno meteo come l’aurora boreale, che di solito avviene molto più a nord e non proviene certo da oriente come descritto nel Vangelo.

La teoria più accreditata: una congiunzione planetaria

Se allarghiamo lo sguardo dal corpo celeste in sè al cielo dell'epoca e, più precisamente, alla posizione dei pianeti nel sistema solare, possiamo azzardare altre spiegazioni, ancor più articolate e convincenti. Secondo i calcoli astronomici e alcune testimonianze  - come quella raccolta dagli astronomi babilonesi - tra l’8 e il 7 AC, quindi all’incirca nel periodo della nascita di Gesù, venne registrata una rara congiunzione planetaria tra Giove e Saturno che, in un cielo libero dalle luci artificiali, dovevano apparire ben visibili, per di più a oriente, come rammenta il Vangelo.

Un fenomeno che si accentuò ulteriormente alla fine dell’anno con l’avvicinamento anche di Marte dando vita a una congiunzione che si verifica solo ogni 805 anni. Proprio l’apparizione di questo nuovo “corpo celeste” (anche se in realtà si trattava della sovrapposizione prospettica di tre pianeti differenti) poteva creare l’illusione di una nuova stella nel cielo, poi scomparsa pochi mesi dopo con il mutamento della prospettiva terrestre. Ad oggi è questa la spiegazione che raccoglie più consensi, almeno fino alla prossima scoperta.

Per quale teoria si propenda, infatti, poco importa, a fronte di un mistero che dura da Duemila anni e che, probabilmente, è destinato a restare tale. Un mistero che ha una sola certezza: il legame tra le stelle e la nascita di un bambino, tra l’energia e la vita.