Storia di una B-Corp che con l’acqua e le borracce aiuta a costruire acquedotti in Africa
La giusta idratazione è fondamentale al punto che oggi esistono app che più volte durante il giorno ci ricordano di bere almeno un bicchier d’acqua. Un gesto quotidiano, semplice, che può diventare qualcosa di straordinario per chi invece vede l’acqua come una conquista e può solo sognare di averla a disposizione aprendo un rubinetto.
Nel mondo sono 663 milioni le persone che non possono accedere all’acqua potabile e che impiegano buona parte della loro giornata per arrivare ai pozzi dove procurarsela: un enorme problema sia economico sia sanitario.
Dalla percezione di questa sproporzione nell’utilizzo di un bene fondamentale è nata nel 2016 Wami, acronimo di Water with a mission. Il principio di base è semplice, cristallino: vendere in Italia l’acqua sgorgata dalle sorgenti alpine per finanziare con parte dei proventi la costruzione di acquedotti in diversi villaggi dell’Africa. Un’azione - ed è un’altra grande novità di Wami - condotta non come associazione senza scopo di lucro ma come vera e propria impresa che con il proprio lavoro ha una ricaduta positiva sulla società e sul mondo, secondo la filosofia del movimento B-Corp a cui ha deciso di aderire fin dal 2017.
L’acqua Wami però nasce anche in un’ottica di sostenibilità: ogni bottiglia è in plastica riciclabile al 100% e realizzata al 50% con materiale di seconda vita. A questo si aggiunge la piantumazione di nuovi alberi per riassorbire le emissioni di CO2 collegate al ciclo di vita delle bottiglie.
Un progetto importante, quindi, sotto tutti i punti di vista che nel 2019 si è arricchito di un nuovo fondamentale tassello con la nascita delle Wami urban bottles, borracce in acciaio inox riutilizzabili all’infinito e CO2 neutral. Ne servono mille per finanziare un rubinetto di accesso alla rete idrica in costruzione da dove sgorgheranno circa un milione di litri.
Questo significa che ogni Wami urban bottle equivale a mille litri di acqua donati. Un risultato che si può tenere costantemente sotto controllo grazie a un codice che permette a chi l’ha ricevuta in regalo di visualizzare gli aggiornamenti sul progetto connesso e vedere le foto delle famiglie a cui è stata portata l’acqua. Ad oggi, in soli tre anni di attività, Wami è riuscita a realizzare 1 pozzo in Etiopia e costruire 6 acquedotti in Senegal, portando così l’acqua potabile a 4mila persone.
Un’azione tangibile, con una ricaduta immediata sulla società e sull’ambiente, a cui ha voluto prendere parte anche Evolvere che quest’anno ha scelto le Wami urban bottles come regalo di Natale per i colleghi. Sorso dopo sorso si può fare anche il mare.